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Maigret e il fantasma, Georges Simenon, 1^ ed. Mondadori 1966.

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Georges Simenon

Maigret e il fantasma
(Maigret e la fantôme)

Traduzione di
Paolo Caruso

ARNOLDO MONDADORI EDITORE

COLLANA LE INCHIESTE DEL COMMISSARIO MAIGRET
12

1^ EDIZIONE agosto 1966

Rilegatura brossura editoriale con titoli ed illustrazioni serigrafate, copertina illustrata da Ferenc Pintér, formato cm. 11X18,5, pagine 171

Stato di conservazione: OTTIMO come mostrano le immagini

Georges Simenon
Romanziere belga di lingua francese (Liegi, 1903 - Losanna, 1989).
In virtù di un'alta ingegneria dell'intreccio romanzesco ed un senso acuto della psicologia dei personaggi - doti che gli hanno consentito di costruire un universo narrativo che supera il mero genere poliziesco - il creatore del leggendario commissario Maigret si è affermato come il più fertile degli scrittori di lingua francese dai tempi di Balzac: decine di opere apparse sotto 17 pseudonimi e circa 220 romanzi firmati col suo nome hanno totalizzato più di 550 milioni di copie, tradotte in una sessantina di lingue ed hanno fornito al grande ed al piccolo schermo una manna inesauribile.
Al pari della sua opera, la vita di Simenon pullula di personaggi ed abbonda di cambi di scena. La persona che dà spessore psicologico al suo ispettore famoso con Le memorie di Maigret (1951) è la stessa che narra del proprio passato, sia in tentativi autobiografici espliciti - I miei ricordi (1945), Quando ero vecchio (1970) o Memorie intime (1981) -, sia creando romanzi a partire da episodi della propria vita: così un contesto coniugale penoso gli ispira Il gatto.

Ferenc Pintér nacque ad Alassio, presso Savona, nel 1931. Suo padre, Jòzsef Pinter, era un pittore ungherese mentre la madre, Anna Antonazzi, veniva da Firenze. Nel 1940, la famiglia Pinter si trasferì a Budapest per curare una malattia tubercolare di Jòzsef, ma l'operazione chirurgica non ebbe buon esito e dopo pochi anni Ferenc rimase orfano di padre.
Non fu ammesso all'Accademia di Belle Arti di Budapest per aver dimostrato una libertà di pensiero non conforme al totalitarismo comunista di quegli anni. In seguito alla rivolta del 1956 e all'arrivo dei carri armati sovietici, riuscì a fuggire in Italia. Appena arrivato a Milano, ottenne come primo lavoro la realizzazione di un gigantesco murale (80 m²) per la Radio Marelli. Nei tre anni successivi, Pinter continuò a realizzare manifesti pubblicitari per importanti aziende italiane finché, nel 1960, avviò una collaborazione con Mondadori che durò 32 anni.
Per la grande casa editrice milanese Pinter realizzava le copertine e le illustrazioni interne di libri. Iniziò con la collana Segretissimo, della quale dipinse le prime 14 copertine, ma è ricordato in particolare per il Commissario Maigret e i gialli di Agatha Christie; tuttavia, le tavole migliori le dipinse per la collana Oscar Mondadori. Il suo mezzo espressivo preferito era la tempera, che usava con straordinaria maestria dando vita a scene surreali, venate di una forte componente espressionista.
Pinter è stato considerato uno dei più importanti illustratori europei e non a caso il suo nome rientra nei cataloghi internazionali Graphis e Gebrauchsgraphik.
Nel 1989, con il suo inconfondibile stile, Pinter dipinse i 22 Trionfi dei Tarocchi dell'Immaginario[1], pubblicati da Lo Scarabeo di Torino con la presentazione dell'eminente storico dell'arte Federico Zeri. Tra il 2000 e il 2002, Pinter lavorò ai 56 Arcani Minori, anche questi editi da Lo Scarabeo.
Sebbene fosse stato colpito da una grave malattia, Pinter continuò a lavorare fino al 28 febbraio 2008, data della sua scomparsa.

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