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Le confessioni d'un italiano - ippolito nievo - einaudi

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Titolo: LE CONFESSIONI D'UN ITALIANO

Autore: IPPOLITO NIEVO

Editore: EINAUDI - I millenni

Anno: 3a EDIZIONE - 29 Febbraio 1964

ISBN:

Note: CONDIZIONI OTTIME, eccetto piccolo strappino (5 mm) composto della sovracopertina in prossimità del taglio inferiore frontalmente a destra, leggerissimo ingiallimento del dorso sovracopertina, il cofanetto ha modestissimi segni d'usura; disponibili foto - COPERTINA RIGIDA CON SOVRACOPERTINA E COFANETTO di CARTONCINO MORBIDO (marrone scuro) - Taglio superiore colorato di marrone.

Prefazione di Emilio CECCHI - Formato 15 x 22 x 4,5 - Pagine XIV-794 con 8 tavole a colori fuori testo - Prezzo di copertina (sul cofanetto) non presente £. ?

Giunto all'età di ottant'anni, il nobiluomo Carlo Altoviti, che da ragazzo tutti chiamavano Carlino, racconta insieme la propria vita e uno spaccato di storia italiana. Carlino è già un uomo e ha una carica importante a Venezia quando i francesi invadono prima il Friuli, dove il giovane aveva trascorso l'infanzia, e quindi porgono fine alla millenaria esistenza della Serenissima.
Orfano di una sorella della contessa di Fratta, Carlo trascorre i suoi primi anni nel castello della zia. Si innamora di una cugina, la Pisana, una fra le più belle e inquiete figure della letteratura italiana. Pisana ha un animo generoso e incostante, ama farsi corteggiare, sa tessere intrighi come una donna navigata. Non vuole che nessuno le dica come deve comportarsi: però sarà lei, nei momenti più difficili, a compiere spontaneamente sacrifici che nessuno avrebbe osato chiederle.
Fervente patriota, Carlo Altoviti è coinvolto negli eventi più movimentati della vita nazionale, e corre fra Milano e il Lazio, Genova e Napoli. Nel frattempo l'incostante Pisana si è sposata con un vecchio gentiluomo che non ama, il Navagero, e ha anche altre relazioni. E' però lei a salvare Carlino quando, a Napoli, partecipa ai moti rivoluzionari del 1821 e viene condannato a morte. Lo segue nel suo esilio a Londra, lo assiste amorosamente, per curarlo arriva a chiedere l'elemosina per strada. Ma quando Carlino è colto da una cataratta agli occhi, e si teme che perda la vista, Pisana non resiste più. Muore consunta dalle sofferenze, ringraziando Carlino per il suo affetto.
Altoviti, che la stessa Pisana aveva incoraggiato a sposarsi con Aquilina Provedoni, torna in famiglia, riacquista la vista e riprende casa a Venezia. Là, insieme ai figli, vivrà "nient'altro che di memorie". Ha operato intensamente, può riposarsi. Ma gli affetti domestici non lo distolgono dal ricordo dell'unica donna che ha veramente amato, la capricciosa, infedele, buona, bellissima Pisana.

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