Guarienti Grandi monografie - V.Sgarbi A.Moravia - Fabbri

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Vittorio sgarbi, carlo guarienti, fabbri grandi monografie 1985
rilegatura edit. con sovracc, pp. 230 cm 26 x 32
numerose ill. a colori e b\n
introduzione di alberto moravia
con una antologia letteraria e esauriente appendice bio-bibliografica
ottima la conservazione

contenuto:
"l'opera di carlo guarienti ci permette di rivisitare quel territorio dell'arte moderna che va sotto il nome di pittura metafisica. naturalmente rivisitare la pittura metafisica dopo piu' di mezzo secolo dalla sua fondazione non vuol dire spiegarla e definirla sia pure storicamente ma spiegare e definire le riflessioni che questa rivisitazione ci ispira (...) potremmo quindi parlare di guarienti, a ragione, come di un neometafisico." (dall'introduzione di alberto moravia)

carlo guarienti (treviso, 1923 - roma, 2005), laureato in medicina, si e' dedicato esclusivamente alla pittura a partire dal 1949. nel 1953, a roma, presso la galleria l'obelisco, tiene la sua prima mostra personale e sempre nello stesso anno espone a parigi e a milano. dal 1954 i'artista ha partecipato a numerosissime collettive nelle piu' importanti gallerie italiane ed estere. nel 1956 e' invitato alla xxvii edizione della biennale di venezia e alla royal accademy exhibition di londra, nel 1957 alla permanente di milano e nel 1959 alla quadriennale di roma. ha esposto inoltre alla principali rassegne internazionali dell'arte fra cui va ricordata la kunstmesse art di basilea. e stato autore di scenografie televisive e di prestigiose illustrazioni editoriali . da una iniziale vena metafisica, la sua pittura si e' successivamente incentrata sul linguaggio della deformazione espressiva della figura umana, per pervenire, nel corso degli anni ottanta, ad una nuova forma di irrealta' caratterizzata dalla focalizzazione di oggetti incongruamente accostati ed immersi in una atmosfera controllata degli etfetti della luce e del colore.

grande formato, collana le grandi monografie. pittori e scultori d'oggi.

collana diretta da ezio gribaudo;

introduzione di alberto moravia e saggio di vittorio sgarbi,