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Vinicio Modesti 1924-68, Vita e sentimenti del partigiano Beppe

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Vinicio Modesti
1924-1968
catalogo monografico

Il catalogo monografico sull'opera di Vinicio Modesti a cura di Ornella Casazza, edito da Bandecchi & Vivaldi raccoglie tutte le opere dell'artista fino ad ora conosciute.
Un progetto editoriale complesso ed articolato. Oltre alle opere in ceramica, in gesso e in terracotta, sono presentati alcuni disegni e schizzi preparatori, oltre alle opere degli allievi della Scuola di Ceramica di Pisa dell'Istituto Fascetti, di cui Modesti era direttore.
Completano il volume una sezione con documenti e scritti storici, un'appendice sulla sua esperienza di partigiano ed infine gli apparati con il regesto di tutte le opere e una biografia curata.
La grafica della pubblicazione si connota per la cura dei dettagli, dell'impaginato che varia nelle differenti sezioni per dare massimo risalto alle immagini e chiarezza ai contenuti.

Copertina morbida, pagine 253, formato cm. 30X24

Stato di conservazione: NUOVO

Vita e sentimenti del partigiano Beppe
di
Vinicio Modesti

Edizione Bandecchi & Vivaldi
febbraio 2011

Copertina morbida, pagine 101, formato cm. 17X24

Il racconto che Vinicio Modesti ci ha lasciato è un'eredità preziosa, perché ci permette di rivivere un periodo fondamentale della storia del nostro paese, la liberazione dal nazi-fascismo attraverso l'esperienza della lotta partigiana nei nostri territori, e ce lo fa rivivere attraverso uno sguardo appassionato. Il diario-racconto di Modesti è, infatti, una storia di amicizia, di amore per la vita, in un contesto - le azioni della Resistenza - che amplifica il valore e l'intensità di quelle stesse passioni"

Stato di conservazione: NUOVO

Vinicio Modesti nasce nel 1924 a Volterra, dove trascorre gli anni dell'adolescenza, cominciando molto presto a interessarsi alla scultura, anche grazie alla frequentazione con gli scultori di alabastro, le cui botteghe artigiane all'epoca erano numerosissime in città. Finita la scuola dell'obbligo, si iscrive dunque all'Istituto d'Arte di Volterra e poi al corso superiore dell'Istituto Statale d'Arte di Firenze dove, nel 1942, consegue il diploma di licenza per Maestro d'Arte nella sezione Scultura - Marmo, col quale torna a Volterra ad insegnare.
Gli eventi bellici che sconvolsero l'Italia lo videro protagonista come partigiano nella Brigata Garibaldi Guido Boscaglia. I diari rimasti negli archivi della resistenza lo ricordano più volte come protagonista nella lotta al fascismo.
Tra il 1946 e il 1950 si trasferì a Firenze per lavorare come ceramista nelle più accreditate botteghe artigiane della città, per poi tornare a Volterra a sposare Miranda Arrighini e continuare il suo insegnamento all'Istituto d'Arte. Qui prese la direzione della ditta Bessi che in quel periodo oltre alla manifattura dell'alabastro, iniziava anche una manifattura della ceramica, denominata "Industria per la ceramica l'Etrusca" che iniziò la produzione nel 1950 e cessò l'attività nel 1953.
Nel 1957 si trasferì a Pontedera, diventando direttore della Scuola per la ceramica a S. Giovanni alla Vena, a cui riuscì a dare un grande impulso. Una mostra degli allievi, che proponeva anche alcune opere di Modesti, fu ospitata nel 1959 al Palazzo degli Affari di Pontedera, ottenendo un grande successo di critica e di pubblico, tanto che Monsignor Stefanini della Curia di Pisa gli commissionò due pale con soggetto religioso da collocarsi nella Chiesa di Bientina e una per il Camposanto di San Giovanni alla Vena. Tra il 1959 e il 1961 sono moltissime le opere che gli vengono commissionate a Calci, a Pontedera e a Cascina.
Nel frattempo la scuola d'arte per la Ceramica di S. Giovanni alla Vena fu trasferita nella nuova sede dell'Istituto Fascetti a Pisa, dove Modesti mantenne la direzione della sezione ceramica. Nel 1960 una mostra degli allievi fu allestita nei locali della Camera di Commercio di Pisa, che acquistò nello stesso anno la "Pastorale" per la sua sala convegni, mentre nel 1962 il lavoro dell'Istituto fu ospitato nel Museo Civico di Braunschweig, in Germania.
Gli anni Sessanta lo videro impegnato a rispondere alle importanti commissioni della Curia per la decorazione di chiese nel territorio pisano e livornese.
Nel 1966 Modesti lasciò a malincuore l'Istituto Fascetti di Pisa per accettare il più sicuro ruolo nella scuola media e nel 1968 collocò la sua ultima opera, il"Cristo Redentore", nella cappella del cimitero di Pontedera, cappella che accolse le sue spoglie.
Vinicio Modesti professore di scultura e eccellente scultore si trasferì a Pontedera nel 1957 e qui visse sino alla sua morte, affiancando all'attività didattica una continua ricerca artistica che lo portò a sperimentare forme vascolari, figure plastiche e smalti policromi che gli fecero riscuotere grandi consensi di critica e di pubblico. Molte sue opere vennero acquistate dall'Amministrazione Provinciale, dalla Curia, dalla Camera di Commercio e dall'Ente Provinciale per il Turismo, ma la sua prematura scomparsa, nel 1968 a soli 44 anni, lo ha fatto piano piano dimenticare. La mostra dunque, vuole colmare questa lacuna, ed è l'occasione per ricostruire finalmente in un volume il suo intero percorso artistico. A fianco del catalogo, infatti, sempre per i tipi di Bandecchi e Vivaldi, uscirà il grande volume monografico "Vinicio Modesti 1924 - 1968".

Spese di spedizione € 2 con posta prioritaria "piego di libri", opportunamente protetto in custodia di cellofan e inviato dentro apposita busta postale imbottita a bolle d'aria.

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