Libero, veloce, amichevole

Vincenzo Irolli, autoritratto, olio su tavola

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Vincenzo Irolli
(Napoli, 30 settembre 1860 – Napoli, 27 novembre 1949)
Autoritratto Firmato e datato (1940)
sul retro dedica dell'autore
Olio su tavola
cm 20Xcm 30

Vincenzo Irolli
Si avvicinò alla pittura già all'età di diciassette anni, dopo essere stato all'Esposizione Nazionale di Napoli del 1877, dove poté ammirare i "Parassiti" di Achille D'Orsi e il "Corpus Domini" di Francesco Paolo Michetti.

Allievo dell'Accademia delle Belle Arti di Napoli dal 1877, studiò sotto la direzione dei maestri Gioacchino Toma e Federico Maldarelli, manifestando subito capacità artistiche di rilievo. Nel 1879 vinse il primo premio alla XV Mostra della Promotrice Salvator Rosa, evento che lo rese noto al grande pubblico, e ne favorì una notevole fortuna artistica e commerciale.

Passò gli anni giovanili nella casa paterna di Calvizzano, recandosi spesso a Napoli presso il mercante d'arte Ragozzino, che curava la distribuzione delle sue opere. A causa delle ristrettezze economiche del periodo, gli anni della giovinezza fra il 1883 e 1895 furono per Irolli caratterizzati da un lavoro serrato su soggetti di facile commerciabilità.

Irolli è stato un pittore verista, la cui opera si è spesso soffermata su figure di popolane, bambini e scene di vita quotidiana, e nella quale alcuni ravvisano influenze del grande pittore napoletano Antonio Mancini.

La sua impronta tradizionalista non lo fece amare dai critici del tempo, più interessati al movimento modernista, ma Irolli non fece mai nulla per adattare la propria pittura ai tempi. Anzi, teneva nel suo studio un quadro raffigurante un pittore intento a finire un brutto quadro cubista, di gran moda al tempo, dando prova di garbata ironia nei confronti delle nuove tecniche.

Il disprezzo della critica contemporanea lo portò ad arrivare alla Biennale di Venezia nel 1922 e nel 1924, più che sessantenne, sebbene le sue opere fossero da tempo ed ampiamente conosciute ed apprezzate all'estero, specie in Germania.

Negli anni 1889-1890 collabora con Luca Postiglione, Pietro Scoppetta, Vincenzo Volpe, Edoardo Matania, Attilio Pratella, Giuseppe Alberto Cocco, Giuseppe Casciaro, Giuseppe Chiarolanza, Gaetano Esposito, Vincenzo Migliaro e Vincenzo Caprile alla decorazione del Caffè Gambrinus a Napoli.

Nel 1890 diviene socio del Circolo Artistico Politecnico di Napoli, rimanendovi iscritto fino al 1920.

Accanto all'opera pittorica, Irolli fu anche intellettuale di livello, ed annoverò tra le sue amicizie figure come Ferdinando Russo e Salvatore Di Giacomo.

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