Libero, veloce, amichevole

Trilocale via Flavio Stilicone, Roma - Roma (Roma)

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Dettagli

Tipologia : Appartamento

Numero Locali : 3

Superficie (mq) : 80

Piano : 3

Ascensore : Si

Stato : Da ristrutturare

Box/Posto auto : No

Tuscolana, Don Bosco, in posizione centralissima, area-re propone la vendita di un appartamento posto al terzo piano composto da ingresso, soggiorno, due camere, cucina abitabile, servizio, ripostiglio e un balcone. La zona è servita dalla linea A della metropolitana, diversi autobus, scuole e tutti i servizi commerciali. cl. g 246,9 kwh/m2 anno www. area-re.it www.facebook.com/areacolombo www.twitter.com/areacolombo Don Bosco Don Bosco è il ventiquattresimo quartiere di Roma, indicato con Q. XXIV. Diventa ufficialmente quartiere nel 1961, soppiantando parte del suburbio Tuscolano, di cui si possono ancora trovare alcune targhe stradali con la numerazione S. V. Il toponimo indica anche la zona urbanistica 10A del Municipio Roma VII (ex Municipio Roma IX ed ex Municipio Roma X) di Roma Capitale. Si trova nel quadrante est della città, fra la via Casilina a nord e la via Tuscolana a sud, diviso in due settori da viale Palmiro Togliatti. Inizialmente quest'area era compresa nella zona nota come il Quadraro, toponimo rimasto per gran parte della zona sud-est di quello che ufficialmente è il quartiere Tuscolano. Infatti con Quadraro si indicava, fino agli anni trenta circa, tutta la zona a sud est di Roma che va da Porta Furba agli attuali stabilimenti di Cinecittà. Dopo la costruzione degli stabilimenti cinematografici la zona venne sempre più frequentemente indicata con il termine "Cinecittà", e così il quartiere che sorse attorno. Il toponimo Quadraro indica oggi l'area dove sorge l'insediamento urbano più antico della zona. Nella divisione amministrativa di Roma degli anni venti quello che sarebbe divenuto il quartiere Don Bosco era ufficialmente noto come quinto Suburbio (Suburbio V), oltre che popolarmente noto come parte del Quadraro. La nascita si ebbe per due fattori: la fondazione e lo sviluppo degli studi cinematografici di Cinecittà nel 1936, allora i più moderni e grandi d'Europa; poi per la costruzione e sviluppo del complesso salesiano e della basilica di San Giovanni Bosco. I lavori iniziarono nell'immediato dopoguerra, dove la zona vide la crescita urbanistica a partire dal Quadraro lungo la via Tuscolana fino agli studi cinematografici. Così sorse nei primi anni cinquanta il quartiere intensivo di Don Bosco, nato proprio con la promozione dei Salesiani intorno all'omonima basilica, inaugurata nel 1959. La sua piazza fu utilizzata come set di alcune scene de La dolce vita di Federico Fellini, immaginandola come parte del quartiere EUR, invero assai distante dagli studi cinematografici di Cinecittà. Progettata da Gaetano Rapisardi, recuperando alcune indicazioni del piano regolatore del 1931, quest'area era già destinata durante gli anni trenta alla sua urbanizzazione, motivo per cui gli edifici della piazza sono palesemente caratterizzati da un'architettura tipica del ventennio fascista, uno stile architettonico noto in Europa come "stile Novecento" ed in Italia come "stile littorio".

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