Libero, veloce, amichevole

Santino SAN BOVO Cavaliere, antico

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Tipologia : Carte e schede

Santino SAN BOVO Cavaliere, molto vecchio, antico. Formato cm. 20 x 26. Incollato alla vecchia maniera con farina su un foglio di carta contabile, vedi foto del retro. Rarita'.
Da restaurare. Euro 30 + spedizione
Storia: San Bovo di Voghera Cavaliere

22 maggio

Provenza, X sec. - Voghera, 22 maggio 986

Voghera (Pavia) lo venera come suo patrono, ma s. Bovo è originario della Provenza in Francia e secondo unâ€(TM)antica biografia in parte leggendaria, sarebbe nato da Adelfrido e Odelinda, nobili provenzali, verso la metà del secolo X.
Da giovane scelse la professione di cavaliere per poter combattere i Mori, i quali in quel tempo dâ€(TM)invasioni, partivano dalla base di Frassineto (Fraxinet) nei monti dei Maures, per compiere frequenti e disastrose incursioni nelle regioni della Provenza, Linguadoca e Delfinato.
Secondo questa biografia, Bovo si distinse in numerose avventure e battaglie, combattute eroicamente contro gli invasori saraceni. Si racconta che il suo eroismo fu tale, che combattendo con Guglielmo I, duca di Provenza nel 973, ebbe parte predominante nellâ€(TM)espugnazione della stessa roccaforte di Frassineto, sconfiggendo i Saraceni.
Dopo lâ€(TM)esito vittorioso della guerra, il cavaliere Bovo decise di mutare completamente vita, dedicandosi allâ€(TM)ascesi e alla penitenza, diventando un pellegrino penitente; raggiunse in questo modo un alto grado di santità, che dimostrò apertamente nel dare il suo perdono allâ€(TM)uccisore del fratello.
Già da cavaliere aveva fatto voto di fare un pellegrinaggio annuale alla tomba dellâ€(TM)apostolo Pietro a Roma, promessa che mantenne anche da penitente e proprio in occasione di uno dei suoi pellegrinaggi, fu colto da febbre maligna nei pressi di Voghera, dove morì il 22 maggio 986.
Dopo la sua morte, ebbe subito un culto, perché ritenuto un grande taumaturgo e la città di Voghera che custodiva la tomba del pellegrino pentente proveniente dalla Provenza, per i suoi prodigi, lo elesse suo patrono.
Nel 1469 fu compiuta una ricognizione delle sue ossa e la sua celebrazione liturgica ricorre il 22 maggio, anniversario della morte.

Autore: Antonio Borrelli

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