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Pascal Mercier - Partitura d'addio

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Dopo il successo mondiale di "Treno di notte per Lisbona" Pascal Mercier, attraverso una commovente storia d'amore tra un padre e una figlia, torna ad affrontare con delicatezza e profondità il tema della fedeltà a se stessi.

Dotato di una scrittura scorrevole eppur ricercata, l'opera di Mercier, scrittore e filosofo svizzero contemporaneo, ci conduce lungo un ottovolante d'emozioni, dal dramma all'estasi e ritorno, mostrando con lucidità fino a che punto un genitore si annulla e si spersonalizza, votandosi completamente alla causa della figlia.

Dettagli del libro

· Titolo: Partitura d'addio
· Autore: Pascal Mercier
· Editore: Mondadori
· Data di Pubblicazione: 2008
· Traduttore: Elena Broseghini
· ISBN: 8804575122
· Pagine: 260
· Formato: copertina rigida
· Prezzo di copertina: 18,00 euro
· Stato: libro nuovo

Martin Van Vliet è una promessa della biocibernetica, e le sue scoperte sembrano destinate a proiettarlo nel firmamento dei grandi scienziati. Solo due Cose riusciranno a bloccare sul nascere la sua scintillante carriera: la morte della moglie e il malessere della figlioletta Lea. La bambina reagisce infatti al tragico evento con una chiusura al mondo che ben presto rasenta il vero e proprio disagio psicologico. Martin non esita a dedicare la propria esistenza a quella che è l'eredità più preziosa del suo matrimonio, posponendo se stesso e ogni realizzazione professionale alla figlia sofferente. Tuttavia, nonostante i mille sforzi, nulla sembra aiutare Lea a uscire dal suo muto e caparbio atteggiamento di rifiuto della realtà. Una mattina però, di fronte a una sonata di Bach eseguita da una musicista di strada, gli occhi di Lea tornano a riempirsi di vita. Il giorno stesso Martin le regala un violino e da quel momento la bambina scoprirà in sé una passione e un talento divoranti. Dietro a una scelta che sulle prime era parsa la sola ancora di salvezza e l'intimo dettato del genio di Lea, si annidano però sentimenti tra padre e figlia di una drammatica complessità. E tra le mille domande che sono il tormento di ogni genitore, in Martin se ne fa strada un'altra, nuova e difficile: il genio di un figlio è un dono o una maledizione?

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