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IL PROPRIO CLOWN - Un modo diverso di reagire al quotidiano

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Tipologia : Altro

IL PROPRIO CLOWN
Ricerca di un modo diverso di reagire al quotidiano.
A cura di Roberto Dâ€(TM)Alonzo

Introduzione
Il clown non è una tecnica è uno stato fisico, un approccio alla vita scenica che si basa sulla sensibilità infantile che ognuno di noi ha.
Il clown non è codificabile: non cammina in un certo modo, non piange in un altro e non è un “personaggio comico”.
Non si fa il clown lo si è!
Accettarlo significa concedersi la libertà di essere “se stessi” e senza pudore farne ridere gli altri mostrandosi per quello che realmente siamo: impreparati esseri umani. Lavorare sul clown equivale a compiere un viaggio alla ricerca di quel personalissimo “modo”, che ognuno di noi ha, di essere comico, poetico, sensibilmente virtuoso.
La parola senza parola: il valore della comunicazione
“Il linguaggio del clown è universale. In una società dove si comunica troppo e con ogni tipo di mezzo, dove si corre alla ricerca della perfezione, il clown non dice nulla. Il clown fa (e sbaglia).

Le parole creano attesa, aspettative di grandi acrobazie e magie. Attraverso il linguaggio non verbale, il clown comunica e riesce a farsi ascoltare da bambini e adulti di tutte le età. Lâ€(TM)errore fa sorridere, la fragilità del clown diventa poesia.
Il clown recupera il valore del silenzio e dei gesti, lâ€(TM)importanza delle azioni e di una comunicazione essenziale ma efficace.
La scelta di mettere in scena i clown, nasce proprio dallâ€(TM)esigenza di creare un alternativo modo di comunicare in un contesto sociale e tecnologico assordante.
Altro elemento importante da valutare è il “senso del ridicolo”.
I giovani sono spesso condizionati dalla paura di mettersi in ridicolo di fronte alle ragazze o ai loro stessi compagni.
In alcune culture maschiliste lâ€(TM)uomo non può concedersi di essere ridicolo o verrebbe meno il suo potere e il suo carisma. Il bullo è serio ed è lui a mettere in ridicolo i più deboli.
Ã^ lì che nasce il Clown, nella capacità di restare anche quando tutti se ne sarebbero voluti già andare. Cavalcare le proprie difficoltà e farle diventare il proprio punto di forza
“Il naso rosso è la maschera neutra della comicità” Jacques Lecoq

Presupposti teorico-metodologici

Il percorso si sviluppa come un laboratorio di ricerca della propria individualità, un viaggio attraverso zone meno esplorate e conosciute. Fondamentale in questa ricerca è il disagio, vissuto non come qualcosa che frena lo sviluppo, ma anzi come possibilità di trasformazione e crescita.
Il clown permette di sviluppare le proprie caratteristiche e potenzialità partendo dalla parte più pura “autentica” di noi stessi, quella parte incontaminata che è il nostro bambino.

Strutturazione del Corso

Il lavoro si svolgerà come quello di uno scultore; togliere il superfluo per scoprire la figura essenziale che era già lì ma che doveva manifestarsi. Il percorso partirà quindi dalla nascita del clown: la scoperta del proprio corpo, dellâ€(TM)ambiente che ci circonda e del nostro rapporto con esso, la scoperta degli altri e la nascita delle relazioni. Il tutto vissuto come fosse la prima volta, una vera e propria rinascita al mondo con occhi nuovi. Si prosegue poi con la scoperta del silenzio e del pubblico, la nascita del disagio, lâ€(TM)imbarazzo, il gioco, la scoperta di sé attraverso lâ€(TM)altro, il delirio, il sognoâ€? Naturalmente durante il percorso verrà dato giusto risalto anche ad inevitabili tecniche del clown: le pause, i tempi comici, gli effetti comici, i paradossi, i ruoliâ€?. Dal lavoro nasce un personaggio che col tempo acquisisce una personalità, una memoria emotiva, un linguaggio gestuale, un bagaglio di esperienze accumulate nella vita sulla scena. Non esiste "IL" clown. O meglio non esiste un solo clown, e nemmeno una regola che lo definisca in maniera univoca. Ci sono, infatti, tanti tipi di clown, tante possibilità, tanti stili diversi quanti sono i clown esistenti, i clown che ognuno crea. ... gli "ingredienti" si possono trovare ovunque: nel teatro, nel circo e nellâ€(TM)arte di strada, nelle proprie caratteristiche fisiche, nelle tecniche di cui si è in possesso, nellâ€(TM)osservazione della vita di tutti i giorni.. "Ci si accorge che le certezze, in realtà, sono fatte di polvere, si deposita addosso senza farsene accorgere, e piano piano ingrigisce ogni gesto; ma una volta scoperta, si può scrollarla via con il movimento giusto. " Il clown non è un fine, ma un mezzo, uno strumento per trovare una maniera sincera di stare sulla scena, annullando la barriera tra sé ed il pubblico.

Tematiche di studio
- Training fisico
- La comicità: il rapporto con il pubblico
- Lâ€(TM)importanza di respirare in scena
- "Il numero clown"
- La pretesa e il fallimento
- La bagarre e lo slapstick
- Entrate e uscite solitarie
- La coppia comica - Il trio
- Studio della "gag"

A chi è rivolto il laboratorio
Il percorso si rivolge a tutti coloro che sono interessati a sperimentare un rapporto con il pubblico basato sul â€~qui e oraâ€(TM) e conoscere il magico mondo dei clown.

Durata
30 ore, fruibili con:

formula week end:
3 e 4 Marzo + 17 e 18 Marzo dalle 10.00 alle 18.00

oppure
formula ad incontri feriali:
15 incontri, il giovedì dalle 19.00 alle 21.00

sede: Roma

Finalità
Il laboratorio prevede una rappresentezaione finale, per far si che gli allievi, grazie ad un pubblico, possano capire il lavoro svolto durante la fase di studio.
Costi
Il costo è di 180 euro per partecipante. Il corso si attiverà con un minimo di 8 iscritti e un massimo di 18.
Cosa occorre
Ogni partecipante dovrà indossare abiti comodi (possibilmente di colore scuro) e scarpette da ritmica o calzini antiscivolo.
Vecchi vestiti (cappelli, maglie, camicie, giacche, pantaloni, gonne, gravatte...).
Un naso rosso in lattice con elestaico.

info CELL 3474728611 per comunicazione più diretta e veloce, altrimenti mandare messaggio rispondendo a questo annuncio

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