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Cronache di poveri amanti, vasco pratolini, mondadori 1999.

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VASCO PRATOLINI

CRONACHE DI POVERI AMANTI

OSCAR MONDADORI
Scrittori del Novecento

Gennaio 1999

ARNOLDO MONDADORI EDITORE

Introduzione di Ruggero Jacobbi

Copertina morbida, legatura editoriale, pagine 497, formato cm. 11X18,5

Stato di conservazione: PARI AL NUOVO

Vasco Pratolini (Firenze, 19 ottobre 1913 – Roma, 12 gennaio 1991) è stato uno scrittore italiano.
Pratolini ha svolto diversi mestieri, tra cui tipografo, venditore ambulante, barista, ed è stato un autodidatta. Legge inizialmente Dante e Alessandro Manzoni, poi Jack London, Charles Dickens, Mario Pratesi, Federigo Tozzi, e cresce in un ambiente letterario fiorentino influenzato dalla rivista Solaria e dai movimenti cattolici francesizzanti.
Grazie ad Elio Vittorini prende contatti con il mondo letterario e dal 1935 al 1938 diviene redattore, assieme a Romano Bilenchi e ad Elio Vittorini del periodico politico il Bargello, grazie al quale focalizza e perfeziona la sua "coscienza proletaria" e di classe, e pubblica i suoi primi scritti letterari nel 1937 su Letteratura. Durante gli anni universitari è iscritto ai GUF e partecipa ai Littoriali della cultura e dell'arte. Nel 1938 fondò con Alfonso Gatto la rivista Campo di Marte, distribuita dall'editore Vallecchi, nella quale i due redattori cercano di saldare la loro sensibilità privata e letteraria con quella pubblica e politica.
Partecipa poi attivamente alla Resistenza. Dopo la guerra, nel dicembre 1948, si trasferisce a Napoli, dove vive sino al 1951; insegna all'Istituto Statale d'Arte "Filippo Palizzi" e intanto scrive Cronache di poveri amanti (1947), Un eroe del nostro tempo (1949), Le ragazze di San Frediano (1949). Negli stessi anni lavora come giornalista e collabora alla sceneggiatura di alcuni famosi film: Paisà di Roberto Rossellini, Rocco e i suoi fratelli di Luchino Visconti, Le quattro giornate di Napoli di Nanni Loy.

Cronache di poveri amanti è un romanzo scritto da Vasco Pratolini e pubblicato da Vallecchi nel 1947.
Il romanzo era stato progettato già nel 1936 ma, a causa delle condizioni politiche che erano nel frattempo mutate, sarà scritto solo nel 1946 e pubblicato l'anno seguente. La vicenda è ambientata a Firenze tra il 1925 e il 1926 e i protagonisti del romanzo sono gli abitanti, in gran parte proletari e sottoproletari, di via del Corno che si trova tra il Palazzo Vecchio e Santa Croce, la stessa via in cui l'autore aveva trascorso alcuni anni della sua giovinezza. Attraverso la memoria il narratore diventa parte integrante delle storie che racconta e diretto testimone. Il romanzo corale descrive lo sconvolgimento che l'affermarsi del fascismo porta nella vita dei cosiddetti "cornacchiai". Nel piccolo cosmo della via sono così rappresentate le tante facce della realtà fiorentina quotidiana ma anche italiana. Le vicende private dei personaggi, che si intrecciano con gli eventi drammatici che segnarono in quegli anni la storia d'Italia, vengono raccontate attraverso una "cronaca" che utilizza una precisa scelta atemporale, quella dell'uso del presente storico che avvolge la vicenda con un senso di eternità e nello stesso tempo di continuità.
Il testo è diviso in tre parti. La prima parte, che ha una ripartizione in nove capitoli, presenta i vari personaggi, la seconda, divisa in sei ripartizioni, contiene la trasformazione dei personaggi con la rottura degli equilibri e la terza, divisa in dieci, compie il ritorno all'antica armonia del mondo popolare.
Ad incarnare il Potere in via del Corno è la "Signora", una ex maîtresse, dapprima temuto personaggio della via, in seguito detentrice degli immobili e alla fine, colta dalla follia, esposta al pubblico ludibrio della folla. Nel romanzo, accanto alla politica, l'amore ha un ruolo fondamentale, da quello sensuale di Nesi e Aurora a quello più puro di Mario e Milena che finiranno per riconoscersi l'uno nell'altro.
Il romanzo termina con l'incontro tra Musetta e il giovane Renzo da poco arrivato ad abitare nella via. L'incontro dei due giovani è il preludio ad un'altra storia simile a quelle già narrate che chiuderanno circolarmente la struttura del romanzo. Renzo è lo stesso Pratolini ragazzo che si era trasferito in quella via fiorentina e aveva appreso le storie dagli altri abitanti.
Pratolini ha imposto, con questo romanzo, il proprio nome all'attenzione della critica e nel 1954 il regista Carlo Lizzani ha diretto un film ispirato al libro che ha visto come interpreti Marcello Mastroianni, Antonella Lualdi, Cosetta Greco. Il film, malgrado i problemi di censura, ha vinto nello stesso anno il premio speciale della giuria al Festival di Cannes.

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