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Corso di Alta Formazione in Consulente Psicologo Forense.

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Tipologia : Formazione professionale

Corso di Alta Formazione in Consulente Psicologo Forense.

Obiettivi
Attualmente nella realtà dei tribunali in Italia, è prerogativa indispensabile per lâ€(TM)iscrizione allâ€(TM)Albo dei Consulenti Psicologi dâ€(TM)Ufficio aver frequentato uno o più corsi di psicologia giuridica e relativamente alla formazione nellâ€(TM)area propria di interesse e di competenza.

Il corso, pertanto, offre una preparazione di base nei settori della psicologia forense, tale da offrire una panoramica teorico-pratica nelle attività di elaborazione e valutazione delle perizie e delle consulenze tecniche, dâ€(TM)ufficio e di parte, cui saranno chiamati in causa gli Psicologi.

Saranno illustrati elementi di diritto civile e penale, di psicodiagnosi con un approfondimento in materia di famiglia e minori.
Negli ultimi anni lâ€(TM)applicazione della psicologia giuridica allâ€(TM)interno della giustizia sta trovando sempre più spazio.
Volendo risalire alla nascita del connubio tra Psicologia e Diritto, si può tornare indietro nel tempo sino ad arrivare alla pubblicazione nel 1925, da parte di Enrico Altavilla, del testo Psicologia Giudiziaria, allâ€(TM)interno del quale lâ€(TM)autore sosteneva, a garanzia di una più efficace applicazione delle leggi, lâ€(TM)importanza oltre al diritto, di contributi specifici di altre discipline quali la Psicologia, la Medicina Legale e la Psichiatria trattando per la prima volta, ed in maniera squisitamente psicologica, argomenti quali la testimonianza e la sua attendibilità, i processi mnestici legati alla testimonianza stessa, la valutazione dellâ€(TM)autore di reato.
Nonostante lâ€(TM)opera di Altavilla abbia fornito una notevole spinta allo svilupparsi di una collaborazione tra Diritto e Psicologia, per molti anni un clima di diffidenza e di ostacolo ha impedito alla psicologia una reale applicazione nellâ€(TM)ambito del diritto: i giuristi in primis si mostravano reticenti allâ€(TM)utilizzo di una disciplina relativamente giovane in Italia ed ancora estremamente frammentaria, ricca di numerose e fumose teorie, spesso in contrasto tra loro.
Eâ€(TM) con gli anni â€(TM)50 che si apre la strada verso una vera e propria collaborazione tra le due discipline: nascono le prime istituzioni in ambito psicogiuridico, gli psicologi vengono ammessi nei collegi dei tribunali per minorenni, nelle carceri trovano a poco a poco posto i primi osservatorii tenuti da esperti.
Ma che applicazione trova nella pratica la psicologia giuridica e che ruolo svolge lo psicologo giuridico?
Sebbene sia il Diritto che la Psicologia si occupino, ognuna a suo modo, del comportamento umano, gli assunti di base su cui le due discipline si fondano sono profondamente diversi: la Psicologia in quanto scienza descrittiva è interessata a spiegare il comportamento umano, laddove il Diritto, scienza prescrittiva, si focalizza sulla sua regolamentazione attraverso norme (Quadrio, Castiglioni, 1995).
La psicologia giuridica ha criteri scientifici e metodologici propri, diversi da quelli del diritto, anche quando svolge, rispetto ad esso, funzioni probatorie ed ausiliarie. Quanto appena detto fa chiaramente comprendere come la disciplina mantenga una sua autonomia, attingendo dal proprio referente scientifico paradigmi, metodi di ricerca e strumenti operativi, da applicare pur sempre a questioni inerenti il diritto.
De Leo (1995) definisce la psicologia giuridica come una disciplina applicativa di taglio psico-sociale, che fa proprie competenze della psicologia clinica, della psicologia dellâ€(TM)età evolutiva e della famiglia, della psicologia dei gruppi e delle organizzazioni, nonché della psicologia cognitiva; una disciplina insomma in continua evoluzione sia in termini di competenze che relativamente allâ€(TM)oggetto a cui viene applicata.
Lo psicologo giuridico è uno psicologo che utilizza gli strumenti diagnostici e di intervento propri della psicologia e li applica a questioni inerenti il diritto, tenendo in considerazione la complessità e lâ€(TM)interdisciplinarietà del contesto in cui opera; è fondamentale, a tal proposito, che abbia seguito un percorso formativo specifico, che gli consenta di conoscere le leggi e di contestualizzare i propri modelli interpretativi ed operativi.
Data la continua e progressiva crescita della domanda di consulenti tecnici esperti, nel 2003 lâ€(TM)Ordine degli Psicologi ha avvertito la necessità di regolamentare la figura dello psicologo giuridico, per evitare che lo si consideri, in maniera generica, uno psicologo che risponde occasionalmente alle domande postegli dal diritto, piuttosto che un esperto con una preparazione specifica.
Oggi lo psicologo forense è una figura capace di rivestire ruoli diversi, ed il suo contributo viene generalmente richiesto quando si ritenga essenziale lo svolgersi di indagini condotte da una persona con specifiche competenze tecniche (art. 61 c.p.c., art. 220 c.p.p.).

CTU e CTP

Tecnicamente, si parla di “Consulenza Tecnica” nel caso in cui lo psicologo operi in ambito civile e di “Perizia” nel caso in cui operi in ambito penale; lo psicologo giuridico nominato dal Giudice, viene indicato in ambito penale come “Perito” ed in ambito civile come “Consulente Tecnico dâ€(TM)Ufficio” (CTU) mentre sia nel civile che nel penale, se nominato non dal Giudice ma dal privato cittadino, lâ€(TM)esperto è indicato come “Consulente Tecnico di Parte” (CTP).
In qualità di Perito o di Consulente Tecnico di Ufficio lo psicologo ha il compito di acquisire informazioni sulle condizioni psicologiche e sulle risorse personali, familiari, sociali e ambientali del soggetto o dei soggetti, al fine di fornire al Giudice elementi ulteriori su cui basare la propria decisione.
Ciascuna delle parti in causa, una volta nominato dal Giudice un CTU, ha diritto di nominare un proprio Consulente Tecnico di Parte, il cui ruolo è quello di assistere il cliente valutando la correttezza metodologica dellâ€(TM)operato del CTU, producendo ulteriore documentazione clinica ed elaborando osservazioni critiche da porgere allâ€(TM)attenzione del Giudice.

La Consulenza Tecnica in ambito civile
Nel sistema civile la consulenza tecnica psicologica ha recentemente assunto un ruolo sempre più importante, nonostante lâ€(TM)ancora forte presenza di figure prettamente mediche, quali quelle dello psichiatra e del neuropsichiatra infantile.
La richiesta di consulenze tecniche in ambito civile riguarda prevalentemente questioni di diritto di famiglia e di diritto del lavoro: lo psicologo è per lo più chiamato ad offrire le sue competenze in relazione allâ€(TM)affidamento dei figli in casi di separazione e divorzio, ad affidamenti extrafamiliari, alla valutazione dellâ€(TM)idoneità genitoriale, ma anche a questioni relative al risarcimento di danno psichico ed esistenziale ed a situazioni in cui si richiede la riattribuzione chirurgica del sesso.
Volendo scendere un poâ€(TM) più nello specifico, generalmente nei casi di affido il giudice può chiedere al consulente psicologo una valutazione dellâ€(TM)idoneità genitoriale e/o un quadro globale delle dinamiche di coppia e di quelle tra genitori e figli; può necessitare inoltre di indicazioni circa eventuali percorsi da far intraprendere ai soggetti nel tentativo di far migliorare i loro rapporti o, ancora, di notizie circa il livello di benessere del minore, lâ€(TM)ambiente in cui vive o la volontà del minore stesso in merito al suo affidamento.
Lâ€(TM)aumento di richieste di consulenze psicologiche da parte dei giudici, riflette, nei casi appena citati più che in altri, i notevoli passi avanti fatti in termini di sensibilizzazione rispetto al benessere individuale ed alla serena evoluzione della personalità dei soggetti, specie se minori.
Relativamente alla riattribuzione chirurgica di sesso, lo psicologo può fornire al giudice informazioni circa il benessere attuale del soggetto, indicando se siano soddisfatti i criteri per la diagnosi di un disturbo dellâ€(TM)identità di genere e se gli interventi richiesti possano realmente essere indispensabili al miglioramento della sua qualità di vita.
In merito alle questioni inerenti il risarcimento del danno, le valutazioni di natura psicologica mirano, in questi casi, essenzialmente a chiarire la tipologia del danno in questione (biologico di tipo psichico, morale, esistenziale) ed a stabilire, per fini risarcitori, un nesso causale tra lâ€(TM)evento subito ed il danno manifestato.

La Consulenza Tecnica in ambito penale
Per quanto concerne lâ€(TM)ambito penale, il lavoro dello psicologo giuridico è in questo caso inerente per lo più la valutazione della capacità di intendere e di volere del soggetto in questione e quindi lâ€(TM)imputabilità, la pericolosità sociale, la capacità di rendere testimonianza e lâ€(TM)attendibilità della stessa. Un intervento di questo tipo può essere richiesto anche in ambito penale minorile, nei casi di maltrattamento ed abuso ad esempio; sempre per i minori può essere poi richiesta una consulenza in una prospettiva futura, con lâ€(TM)obiettivo di valutare le misure penali più adeguate da prendere, il reinserimento del minore in società o eventuali interventi preventivi.

Conclusioni
Emerge abbastanza chiaramente, da quanto detto, come diverse siano le esigenze alle quali uno psicologo esperto in Psicologia Forense può rispondere allâ€(TM)interno di un contesto giuridico; oltre al Giudice, che pur usufruendo delle valutazioni del proprio consulente rimane pur sempre peritus peritorum, il legale può trovarsi spesso nella necessità di sottoporre ad un professionista psicologo questioni non di sua competenza, perché le chiarisca, perché fornisca una consulenza in merito e perché completi, e magari arricchisca di elementi utili, una linea difensiva, a vantaggio del cliente e della giustizia tutta.

Programma
Il corso ha una durata di 500 ore di formazione on line articolate nei seguenti moduli e contenuti:

MODULO 1: Lâ€(TM)ORDINAMENTO GIURIDICO DEI CTU E CTP
CTU, CTP e Perito: quali differenze
Benvenuti al â€? Tribunale. Lâ€(TM)iter da seguire per diventare un consulente in ambito civile e penale
Riferimenti ed obblighi legislativi, metodologici e deontologici nei ruoli di CTU e CTP
Come leggere un “fascicolo processuale”
Quale linguaggio tra Psicologi, Avvocati e Giudici: il galateo di una proficua comunicazione tra le parti
La capacità di Intendere e Volere in ambito giuridico

MODULO 2: IL CONSULENTE PSICOLOGO FORENSE
Il percorso diagnostico peritale in ambito forense
Elementi fondanti il percorso psicodiagnostico: il colloquio, lâ€(TM)anamnesi medica e psichiatrica
Gli aspetti metodologici: la somministrazione dei principali test e dei relativi indicatori (dai test carta e matita ai test proiettivi di percezione)
Come si redige una relazione di consulenza

MODULO 3: CONSULENZA TECNICA E PERIZIA IN AMBITO DI FAMIGLIA E MINORI
La Mediazione familiare
La genitorialità nei casi di separazione/divorzio e affido
Indicatori di valutazione delle relazioni tra genitori e bambino
Sindrome di Alienazione Parentale (PAS): modalità di intervento
Lâ€(TM)audizione protetta del bambino: setting, colloquio e test
La dipendenza affettiva: vittime di relazioni malate
La consulenza nei casi di maltrattamento

MODULO 4: IL DANNO BIOLOGICO DI NATURA PSICHICA
Riferimenti legislativi: danno biologico, danno esistenziale, danno morale
Il nesso causa-effetto
La predisposizione individuale
La quantificazione in percentuale del danno psichico
Il trauma: tipologie di eventi traumatici, struttura di personalità pregressa e impatto dellâ€(TM)evento traumatico; esiti del trauma; memorie traumatiche sensoriali; indici neuropsicologici di simulazione e dissimulazione; la valutazione della memoria dellâ€(TM)adulto e del minore in caso di testimonianza
Questionari e interviste per valutare specifiche menomazioni
Discussione di casi clinici

ELABORAZIONE TESI FINALE
Ciascun allievo sceglierà un argomento teorico da approfondire nella stesura della tesi finale del master.
La tesi sarà articolata in tre capitoli: un capitolo teorico (minimo 20, massimo 50 pagine); il progetto di mediazione familiare in ambito di famiglia con minori; il report del progetto e la relazione conclusiva.

ESAME FINALE
Lâ€(TM)esame finale consiste nella presentazione e discussione della tesina.
La valutazione terrà conto solo della qualità degli elaborati finali.

Destinatari
Il corso di Alta Formazione in Consuente Psicologo Giuridico Forense è rivolto ad esperti del settore e a tutti coloro che intendano utilizzare strumenti operativi in contesti socio-educativi, abilitativi, riabilitativi, di supporto e cura: medici, psicoterapeuti, psicologi, assistenti sociali, fisioterapisti, terapisti della riabilitazione, infermieri, operatori sociosanitari, operatori sociali, educatori e insegnanti, ovvero tutte quelle figure professionali che fanno della relazione interpersonale il loro principale strumento di aiuto.

Docenti
I docenti del Corso di Alta Formazione in Consulente Psicologo Giuridico Forense sono esperti provenienti da ambiti accademici e professionali relativi alle discipline oggetto del corso:
Psicologi
Educatori
Pedagogisti
Esperti nelle arti ginniche
Esperti in educazione fisica

Attestato
A conclusione del Corso di Alta Formazione in Consulente Psicologo Giuridico Forense ciascun allievo riceverà lâ€(TM)attestato di formazione di Psicologo dello Sport e dellâ€(TM)Esercizio Fisico

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