Libero, veloce, amichevole

Bilocale via Gabriele Marini, Cerveteri - Cerveteri (Roma)

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Dettagli

Tipologia : Appartamento

Numero Locali : 2

Superficie (mq) : 55

Piano : 2

Stato : Ristrutturato

Box/Posto auto : No

Cerenova, Via Gabriele Marini, un appartamento posto al secondo piano e composto da: ingresso, salone, Cucina semi-abitabile, disimpegno, camera da letto, bagno con doccia e finestra, balcone, termoautonomo. Completamente Arredato. Classe energetica G Canone Mensile Euro 470,00 Riferimento Immobile ACET/10 Per Maggiori informazioni o per prendere un appuntamento chiama subito il 339.6516016 Il territorio di Cereveteri Si affaccia sul Mar Tirreno e si trova a 42 km di distanza da Roma e circa 65 da Viterbo. Da Cerveteri si accede alla Necropoli etrusca del Sorbo e alla Necropoli etrusca della Banditaccia, una delle necropoli più monumentali del Mar Mediterraneo, dichiarata nel 2004 dall'Unesco, assieme a quella di Tarquinia, patrimonio mondiale dell'umanità. Precedentemente detta Caere. Il suo nome moderno deriva da Caere Vetus, così chiamata nel XIII secolo per distinguerla da Caere Novum (l'attuale Ceri). Altri antichi toponimi della città sono Cisra (per gli Etruschi), Agylla, ? (per i Greci). La città di Cerveteri ha una storia molto antica, presumibilmente risalente alla metà del IX secolo a.C., come hanno evidenziato alcune ricerche archeologiche che hanno permesso di accertare la presenza di un'occupazione stabile della zona con insediamenti abitativi e relative necropoli etrusche. Ufficialmente, appare per la prima volta nella storiografia a causa della battaglia del Mar Sardo, avvenuta nel 540 a.C. Caere ebbe fra i Greci una grande reputazione per il valore dei suoi abitanti ed il loro senso di giustizia, poiché si astenevano dalla pirateria[3]. Unica città etrusca ad erigere un proprio thesauros a Delfi, dedicò ad Apollo Pizio il cosiddetto "Tesoro degli Agillei". Non a caso Caere era chiamata Agylla perché fondata dai Pelasgi venuti dalla Tessaglia. Quando i Lidi (chiamati poi Tirreni), attaccarono gli Agillei, si racconta: « [...] un tale raggiunte le mura, chiese il nome della città. Una delle sentinelle tessale, invece di rispondere alla domanda lo salutò esclamando: "chaire!" (forma di saluto greca). Avendo pensato che fosse un presagio, i Tirreni cambiarono il nome della città conquistata. » (Strabone, Geografia, V, 2,3.) A partire dal medioevo Caere vetus passo di proprietà a varie famiglie della nobiltà romana: già di pertinenza della Santa Sede poi occupata nel secolo X dai Crescenzi, nel XII secolo vi erano i Corsi dai quali tra fine secolo XIII e metà secolo XV appartenne ai Venturini che la cedettero agli Anguillara, da questi passò dopo alterne vicende a Franceschetto Cybo che poco dopo la cedette agli Orsini i quali, tranne una breve parentesi in cui fu tolta dai Farnese durante la metà del secolo XVI, la tennero fino a quando furono costretti a vendere nel 1674 ai Ruspoli, che nel 1709 ne ebbero poi il titolo di principe. Nei secoli successivi si ridimensiona come centro agricolo e, solo nel XX secolo, come centro turistico e archeologico. Durante la second

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