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Antico Ferro da stiro a carbone "a camino"

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Antico Ferro da stiro a carbone "a camino"

altezza 23,5cm

lunghezza 25,5cm

profondità 9,5cm

diametro apertura camino 3cm

lunghezza manico in legno 20,5cm

un portentoso esempio di metallurgia e artigianato

cavo al suo interno veniva alloggiato il carbone incandescente e veniva alimentato con ossigeno per continuare a bruciare attraverso un soffietto

Gli esemplari ritrovati dei primi ferri da stiro veri e propri risalgono al XII secolo provenienti dal nord europa. Questi sono in ferro battuto forgiato a forma di barca per meglio penetrare tra le pieghe dei tessuti. Appartengono alla tipologia dei ferri definiti a lastra . erano realizzati a mano in unico blocco di ferro, ma presentavano alcuni inconvenienti: la difficile levigatura del fondo (per renderlo scorrevole si usava limare e poi raffinare con una ruota di gres), lâ€(TM)eccessiva diffusione del calore dalla piastra al manico e la necessità di scaldarlo direttamente sul fuoco sporcandolo in tal modo con ceneri e braci. La prima vera innovazione si ebbe solamente nel XV secolo quando i ferri a lastra si ottennero con la fusione del metallo colato in appositi stampi: in tal modo si potevano ottenere forme diverse, più adatte alla difficile stiratura di un abbigliamento sempre più complesso e sofisticato. Lâ€(TM)introduzione dellâ€(TM)uso della ghisa ne facilitò la produzione e abbassò anche i costi di produzione. Si aggiunse inoltre un manico di legno sorretto da due montanti a difesa del calore. I ferri venivano messi a scaldare sulla brace del focolare o sul ripiano della cucina a legna. Quando il ferro era bello caldo veniva preso per il manico con uno straccio per non bruciarsi. Una volta la temperatura massima che poteva raggiungere un ferro era sui 100-150°C, ma solo per un periodo limitato, in quanto nell'ambiente domestico, spesso freddo, il calore di disperdeva con facilità e non era repentinamente rigenerato da una fonte continua come l'elettricità. Nel frattempo il ferro da stiro diventa a cassetta. Inizialmente con sponda rilevata intorno da potervi mettere carboni accesi, per conservare il ferro semprecaldo, successivamente furono muniti di coperchi e cerniere. I vantaggi erano indubbiamente nella durata maggiore del calore e nella piastra sempre pulita, ma con il rischio tuttavia di piccole deflagrazioni interne della brace e conseguente fuoriuscita di piccoli frammenti incandescenti direttamente sui tessuti. Arrivarono ulteriori innovazioni quali i ferri da stiro a camino per la fuoriuscita delle esalazioni e piccoli mantici al lato opposto per riattizzare i carboni ed aumentarne di conseguenza il calore, erano ricchi di decorazioni tali da essere spesso oggetto di dono di nozze. Il ferro da stiro ad anima rappresenta il tentativo di ovviare i problemi dei modelli precedenti. Era un ferro da stiro a doppio fondo in cui era possibile introdurre una lastra di metallo infuocata per conservare e diffondere il calore, la sorgente di calore poteva essere rinnovata facilmente e il ferro non era mai sporco. Nel frattempo vennero posti in commercio ferri riscaldati con svariati combustibili (alcool, petrolio, tavolette di meta). Dopo i ferri da stiro a gas fu la volta del primo ferro da stiro a piastra che si scaldava elettricamente brevettato nel 1891 da Henry Seeley ma aveva un peso di quasi 7kg. Nel 1926 a New York nacque il primo ferro a vapore, ma anchâ€(TM)esso era pesante ed ingombrante pertanto utilizzato solo nelle lavanderie professionali, solo negli anni 60 divenendo più piccoli , leggeri e agevoli divennero comuni.

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