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Abram Terz Pensieri improvvisi Jaka Books

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Abram Terz
Pensieri improvvisi

Jaka Books
Fiction n. 3

Traduzione: Elena Schanzer

Introduzione: -

Anno: dicembre 1976
II edizione

Pagine: 103

Codice ISBN: -

Copertina: cartoncino editoriale con risvolti.

Stato: Buono stato. Molto buono.

Peso del libro: gr. 165

Misure del libro: cm 13,00 x cm 21,00

La fotografia riproduce il libro.

NOTA: Dello stesso Autore sono disponibili altri Titoli. Per informazioni contattatemi.

Contenuto: Era il 1967, anche in Italia la società entrava in ebollizione e Jaca Book, a un anno dal famoso processo moscovita ai due intellettuali Andrej Sinjavskij e Julij Daniel', pubblicava una raccolta di appunti che il primo aveva fatto arrivare ai suoi editori all'estero sotto lo pseudonimo di Abram Terz. «Di tutto ciò che ho scritto - dice Sinjavskij nella «Lettera all'editore» che apre la nuova edizione dei suoi Pensieri improvvisi - essi restano per me la cosa più difficile da spiegare». Difficile «definire di che tratti questo libro e che cosa si proponga». Ã^ un testo privo di disegno, «appunti occasionali» scritti mentre aspetta di essere arrestato: «Sentendo che il cerchio si andava sempre più stringendo» cercò di «lasciare di me stesso almeno questi rapidi appunti, capaci di definire i punti estremi della mia coscienza, quasi le sue coordinate. Rileggendoli ora trovo che prima di ogni altra cosa essi siano una ricerca spasmodica dell'aria per respirare. Qualcosa come gli estremi tentativi di un uomo per dire fino in fondo ciò che non ha detto in vita».

Autore: Siniavskij era nato nel 1925. Prenderà presto il nome di un ladro ebreo del folklore di Odessa, Abram Terz. La data di nascita di Abram Terz è il 1955. A partire dall'anno seguente, con quello pseudonimo appaiono in Occidente, grazie all'amicizia con la figlia di un diplomatico francese, i suoi racconti e romanzi brevi. "Non ero e non sono incline all'avventura - ebbe poi a scrivere Siniavskij - ma non vedevo altra via d'uscita per il mio lavoro letterario al di fuori di questa strada riprovevole agli occhi dello Stato: una strada che comportava un rischioso gioco la cui posta era la propria esistenza, i propri interessi e affetti umani. Non c'è niente da fare, la scelta tra gli interessi dell'uomo e quelli dello scrittore prima o poi si impone. Tanto più in Unione Sovietica dove il destino di tanti scrittori è lì a dimostrare che le strade della letteratura sono perigliose e talora mortali, ma anche che lo scrittore, il quale cerca di conciliare letteratura e benessere materiale, molto spesso lo fa a scapito della prima, cessando di essere un vero scrittore... Un russo che vive nell'età post-staliniana diventa dissidente quando si accorge che la rilevazione dei crimini commessi in nome dell'ideologia, fatta al XX congresso del Pcus, è parziale e che ad essa non si accompagna una qualche spiegazione storica minimamente accettabile; più in generale, quando l'infantile fede nel partito e nell'infallibilità del comunismo cede il posto al giudizio personale e alla voce della coscienza, al senso di responsabilità morale che obbliga ogni uomo a pensare, a parlare e scrivere in modo autonomo, senza uniformarsi ai modelli obbligatori, né alle imbeccate da parte dello Stato.

Prezzo: euro 10,00 + spese di spedizione (euro 2,00 piego di libri ordinario, euro 5,00 raccomandata piego di libri).
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